lunedì 4 dicembre 2017

Fabrizio Bentivoglio legge Notti bianche di Fedor Dostoevskij



Attore di teatro, cinema e televisione, Fabrizio Bentivoglio è uno dei più affermati ed eclettici interpreti del panorama italiano.

Un giovane vagabondeggia in solitudine, perso in fantasticherie e in fervide immaginazioni. L’incontro con un’altra creatura notturna, una donna appoggiata a un parapetto di un canale che piange una delusione d’amore, gli regalerà il sogno di un’avventura meravigliosa. La città di San Pietroburgo saprà cullare nel suo bianco silenzio questa storia a due voci, fatta di confidenze notturne, attese e speranze e il mattino, al risveglio, rimarrà quello strano sapore in bocca, quella domanda di realtà inevasa: nelle notti bianche, negli improbabili intrecci e nei sussurri furtivi di due ipotetici amanti, qual è il vero confine del sogno?

Pubblicato per la prima volta nel 1848, Notti bianche ha ispirato il film omonimo di Luchino Visconti, interpretato da Marcello Mastroianni e Maria Schell, e ambientato a Livorno.
«Io non posso non venire qui domani. Sono un sognatore; ho una vita reale talmente limitata che mi capitano momenti come questo, come adesso, tanto di rado che non posso non ripercorrere questi momenti nei miei sogni. Sognerò di voi l'intera notte, l'intera settimana, tutto l'anno. Verrò immancabilmente qui domani, proprio qui, in questo stesso punto, proprio a quest'ora, e sarò felice ricordando il giorno passato».
«Oh, Nasten'ka, Nasten'ka! Lo sapete per quanto tempo mi avete riconciliato con me stesso? Lo sapete che ormai non potrò più pensare così male di me, come mi accadeva in certi momenti? Sapete che forse non proverò più l’angoscia di aver commesso un delitto e un peccato nella mia vita, perché una vita come la mia è delitto e peccato? E non credete che io abbia esagerato, non credetelo, per amor di Dio, Nasten'ka, perché a volte mi colgono certi momenti di tale angoscia, di tale angoscia che... Perché già in quei momenti comincio a pensare che non sarò mai più capace di vivere una vita reale, perché mi è già sembrato di aver perduto ogni sensibilità, ogni fiuto per ciò che è vero e reale; perché, infine, ho maledetto me stesso; perché, dopo le mie fantastiche notti, mi colgono dei momenti di ritorno alla realtà che sono terribili!
E frattanto l’anima chiede, esige qualcos'altro! E invano il sognatore fruga, come nella cenere, nei suoi vecchi sogni, cercando in quella cenere una sia pur piccola scintilla per ravvivarla, e con il rinnovato fuoco riscaldare il cuore intirizzito e far risuscitare in esso tutto quanto vi era prima di così caro, che toccava l’anima, che faceva ribollire il sangue, che strappava le lacrime dagli occhi e con tanta magnificenza ingannava!

In gratitudine di Jenny Diski
Nell’agosto del 2014 Jenny Diski riceve la diagnosi definitiva: ha un cancro inoperabile e le rimangono pochi anni di vita. Non sa come reagire, ma sa di non avere altra scelta che scriverne. E decide di raccontare per la prima volta i suoi anni con Doris Lessing, la romanziera premio Nobel che l’ha accolta in casa da adolescente. Jenny entra nella famiglia di Doris da estranea, portando con sé tutte le paure e la rabbia, le domande e l’inquietudine di una quindicenne uscita da un’infanzia tormentata, vissuta tra i genitori e gli ospedali psichiatrici. Ma la favola della trovatella e della nobile salvatrice non calza alle esistenze di Jenny e Doris, che rimangono sempre in bilico tra le parole gratitudine e ingratitudine, fino alla fine. Come in uno specchio, anche il rapporto con la malattia ruota attorno a queste due parole, perché pone la scrittrice sempre, fino alla fine, davanti alle stesse identiche paure, incertezze e speranze. Sincera fino allo spasimo, Jenny Diski guarda il mostro negli occhi e, con una furia e un’ironia prive di lamenti e recriminazioni, ci consegna una dichiarazione di amore per la vita, il potere delle parole e l’orgoglio dell’esperienza.
Jenny Diski (1947-2016) è una scrittrice e intellettuale inglese che ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti, anche se, almeno in questo libro, la sua vita è legata al Premio Nobel Doris Lessing, la romanziera che, per ottemperare a una legge non scritta di reciproca assistenza, l’ha accolta in casa quando Jenny era adolescente:


Paesaggio dopo la battaglia di Eric Lambé e Philippe De Pierpont
Una giovane donna. Una vita che d’improvviso va in pezzi. E nonostante tutto, la rinascita. Una storia fatta di silenzi, commovente e delicata, visionaria e poetica, che esplora nuove potenzialità del fumetto e racconta un paesaggio interiore basandosi innanzitutto sulla potenza delle immagini.

Il graphic novel dell’anno, vincitore del Fauve d’Or 2017, l’Oscar mondiale del fumetto assegnato dal prestigioso Festival internazionale di Angoulême.

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