venerdì 14 luglio 2017

Quelli che meritano di essere uccisi di Peter Swanson



Un uomo e una donna, due perfetti sconosciuti, piacevoli e rassicuranti nell'aspetto, si incontrano all’aeroporto di Heathrow, bevono nell'attesa del volo e si imbarcano sullo stesso aereo per Boston. Lui è Ted, ricco fondatore di start up di consulenza per società che operano in rete, lei è Lily, una misteriosa donna dai lunghi capelli rossi che ha vissuto un’adolescenza ambigua, a tratti inquietante, insieme ai suoi genitori artisti.
In uno spazio che, si sa, aiuta le confidenze e favorisce le confessioni, e dopo qualche drink di troppo, decidono di fare «il gioco della verità». La verità di Ted è il desiderio di uccidere la moglie, una donna bellissima, che «sembra la pupa sulla copertina di un romanzo noir degli anni Cinquanta», capace di catturare gli «sguardi famelici e primordiali» degli uomini che le stanno intorno. Ted ora desidera ucciderla, ha scoperto che lo tradisce con Brad, il capocantiere, mentre segue i lavori della loro casa. Lily lo ascolta, lo giustifica, dà «autorità morale» ai suoi desideri; anche nella sua vita, si scopre pian piano, ci sono stati istinti violenti e morte ma il problema, sostiene, non è uccidere chi è colpevole, ma farlo «in modo da non farsi beccare», farla franca.
«Quanto a Lily, amo pensare che sia una mia creazione esclusiva. Non è una donna a cui piaccia uccidere o che manipoli i maschi. Per lei annientare una persona è come schiacciare uno scarafaggio. Se va fatto, lo fa e basta» (dall’intervista di Leonetta Bentivoglio, «la Repubblica» del 07/06/2017). Lily sostiene che la morte va sdrammatizzata, non è la peggiore delle colpe, c'è chi la merita o l'ha meritata. Il libro si sviluppa capovolgendo le prospettive morali, procede in modo incalzante, è imprevedibile, «con una scrittura magistrale e una serie di incredibili colpi di scena, Swanson accompagna il lettore nel lato oscuro dell'animo umano» (Publishers Weekly).
Lo scrittore americano ha creato «un thriller ipnotico e mozzafiato» (Lee Child), un romanzo che toglie ogni certezza al lettore e che, secondo Gianrico Carofiglio, è «una formidabile storia di vendetta».


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