mercoledì 17 maggio 2017

Il loro profumo mi fa piangere di Menis Kumandareas


“Il profumo dei barbieri mi fa piangere”, recita un verso di Pablo Neruda a cui si ispira il titolo di uno dei romanzi di maggior successo di Menis Kumandareas, scrittore greco tra i più apprezzati, autentico cantore epico dell’Atene di oggi. Uomini semplici e persone colte, ricchi e poveri, giovani e anziani frequentano la bottega di Euripide, barbiere-confessore, evidente alter ego dell’autore. Vicenda senza tempo, se anche nell’Atene classica il kourèion, la bottega del barbiere, era il salotto popolare delle chiacchiere tra uomini. Tra forbici e rasoi, scorrono i racconti, le storie delle esperienze umane. Come in altri romanzi di Kumandareas l’unica, trasparente protagonista è sempre lei, l’Atene di questi nostri giorni, città-specchio di ogni vizio e virtù della Grecia, ma al tempo stesso capitale contemporanea che ci strega. In queste pagine ne scorgiamo il volto inedito, lontano dai cliché del turismo archeologico e del folclore. Dai nove racconti del barbiere Euripide affiora il ritratto di una città ombrosa, imprevista e inquietante, palcoscenico metropolitano su cui si rappresenta la realtà, tragica e comica, sempre drammatica. Grazie a questo libro, anche l’Atene di oggi si impone come una “città letteraria”, con una sua fisionomia inconfondibile e una sua poetica fatta di vie, di piazze, di caffè, di cantieri, di negozi, di leggende, ma soprattutto di gente che, giorno per giorno, vi consuma l’esistenza.

Nessun commento:

Posta un commento